Dietro le quinte del PalaCarrara con… Saverio Melegari

Con il girone di ritorno di LBA 2023/24, il Pistoia Basket ha lanciato sul proprio sito, e sui propri canali social, un nuovo spazio che vuole mettere in evidenza tutte quelle persone che, quotidianamente, lavorano e si impegnano per far si che tutto fili liscio, dagli allenamenti in palestra all’evento clou che è ovviamente la partita della domenica. Per ognuno di loro ci saranno cinque domande, uguali per tutti, alle quali rispondere per farsi conoscere meglio anche dai tifosi e dai semplici appassionati.

Dopo aver appreso i segreti, e le curiosità, delle storie che legano il custode del PalaCarrara, Paolo Torrigiani, la fotografa ufficiale biancorossa, Elisa Maestripieri, Alessio Fedi che si occupa dell’allestimento grafico e della cartellonistica led e del responsabile della logistica Renzo Cecchi, è il turno dell’addetto stampa del club, Saverio Melegari.

Quando ti sei avvicinato per la prima volta al Pistoia Basket e perché?
“Sono entrato all’interno del mondo Pistoia Basket nell’ottobre 2022 quando il mio predecessore, e grande amico, Alessandro Benigni ha dovuto lasciare l’incarico per esplorare nuovi percorsi professionali: per me, invece, se ne era appena concluso un altro e c’è stata l’occasione giusta per fare questo salto. Comunque, per me il PalaCarrara non rappresentava certo una novità: prima vissuto da tifoso e poi da giornalista, dal 2007 in avanti, con esperienze su web (Basketnet e PistoiaSport), cartaceo (Il Tirreno e Il Giornale di Pistoia), tv (Toscana Tv) e radio (Radio Diffusione Pistoia) dove sono stato per tre stagioni, assieme alla collega Elisa Pacini, il radiocronista ufficiale delle partite dei biancorossi”.

Quali sono i tuoi compiti principali da svolgere quotidianamente all’interno della società?
“L’addetto stampa fa da tramite tra le varie componenti del club, quindi dirigenza, staff tecnico e giocatori, e il mondo dei media, sia quelli locali che regionali e nazionali: quindi da questo lavoro si veicolano i messaggi e le notizie che riguardano il Pistoia Basket all’esterno. Si va dalla realizzazione, assieme a tutto lo staff comunicazione e marketing, del nostro House Organ Together, all’organizzazione delle conferenze stampa pre-partita e durante la settimana, al mantenere i rapporti con la LegaBasket per le richieste da soddisfare. E poi c’è la domenica con l’accoglienza dei giornalisti accreditati, specie quando ci sono gli ospiti, la gestione dei rapporti con i vari network tv che riprendono le partite in diretta e coordinare quella che, come dice sempre il DS Marco Sambugaro, devo considerare casa mia ovvero la sala stampa al termine della gara. Perché una parte fondamentale del ruolo dell’addetto stampa inizia quando il match finisce e si spengono i riflettori”.

Fra le mansioni da svolgere, quale pensi sia la più difficile, la più piacevole e perché?
“La più difficile è far si che, prima della palla a due, ogni esigenza e richiesta dei colleghi giornalisti e fotografi sia soddisfatta. E quindi dai pass da consegnare alle postazioni dove accompagnarli, fino alle necessità prettamente logistiche e tecniche: diciamo che l’ora che precede il match è sempre la più densa di impegni, poi quando vedi che tutti sono al proprio posto allora si può tirare il fiato. La più piacevole, sia nei playoff dello scorso anno che in questa stagione, è quando c’è da portare coach e giocatore alle interviste tv post-partita che vengono fatte subito appena finito il match: piacevole perché, innanzitutto, vuol dire che si è vinto e poi perché c’è l’intero campo da fare dove puoi scambiare una parola con loro, smorzare la tensione con una battuta e farsi una risata che, in quei momenti, è davvero utile e necessaria”.

Come si vive da dietro le quinte l’emozione della partita della domenica e della grande atmosfera che c’è al PalaCarrara?
“La partita, in questi decenni, l’ho vissuta da tutti gli angoli possibili: prima in Curva, poi in tribuna stampa e adesso a bordo campo. Diciamo che, in quei frangenti, sapendo di essere fra di noi dello staff, e a fianco della panchina, ci viene da essere maggiormente tifosi, ovviamente mantenendo la professionalità per il ruolo che abbiamo. La formazione domenicale è sempre la stessa: Bernardo Bresci e Mirko Frati alla sinistra, Renzo Cecchi e Alessio Fedi alla destra. Ognuno col proprio compito ma tutti pronti a gioire o arrabbiarsi per l’andamento del match. Il fatto di dover poi gestire interviste a caldo, soprattutto in caso di vittoria, porta a non potersi mai gustare fino in fondo la gioia per una affermazione ma fa parte del ruolo e va benissimo così…”.

Da quando sei all’interno del mondo Pistoia Basket, c’è una persona alla quale sei, o sei rimasto, particolarmente legato e perché?
“I grandi personaggi, dentro e fuori dal campo, della storia Pistoia Basket li ho vissuti sempre dall’esterno in quanto giornalista che seguiva le gesta della squadra ma non per questo i legami non erano forti. In questo anno e mezzo, nonostante conoscessi già ogni componente, sono entrato in punta di piedi cercando di dare il mio massimo per andar d’accordo con tutti: se ci sono riuscito o no, non spetta a me dirlo. Il legame più forte resta, sicuramente, con tutto lo staff comunicazione e marketing visto che il confronto è serrato e quotidiano”.