Con il girone di ritorno di LBA 2023/24, il Pistoia Basket lancia sul proprio sito, e sui propri canali social, un nuovo spazio che vuole mettere in evidenza tutte quelle persone che, quotidianamente, lavorano e si impegnano per far si che tutto fili liscio, dagli allenamenti in palestra all’evento clou che è ovviamente la partita della domenica. Per ognuno di loro ci saranno cinque domande, uguali per tutti, alle quali rispondere per farsi conoscere meglio anche dai tifosi e dai semplici appassionati.
Dopo aver appreso i segreti, e le curiosità, delle storie che legano il custode del PalaCarrara, Paolo Torrigiani, la fotografa ufficiale biancorossa, Elisa Maestripieri, Alessio Fedi che si occupa dell’allestimento grafico e della cartellonistica led è il turno del responsabile della logistica Renzo Cecchi, oramai una vera e propria istituzione all’interno del mondo Pistoia Basket.
Quando ti sei avvicinato per la prima volta al Pistoia Basket e perché?
“Ho iniziato a frequentare il mondo della pallacanestro pistoiese negli anni Novanta seguendo mio figlio che giocava all’epoca e, successivamente, con alcuni amici ho continuato a dare il mio apporto per quel che riguardava il settore giovanile. Nel 2000, poi, è stata fondata l’attuale società e da allora ho sempre cercato di essere presente in maniera ininterrotta fino ad oggi”.
Quali sono i tuoi compiti principali da svolgere quotidianamente all’interno della società?
“Sono numerose le cose da fare quotidianamente: innanzitutto sia durante gli allenamenti che per le gare della domenica, far sì che la parte di elettronica e di controllo funzioni regolarmente altrimenti si creerebbero problemi di non poco conto per la normale attività. Un altro aspetto importante è quello dell’ordine e dell’organizzazione dei vari materiali, così come star dietro ai fornitori per le divise sportive per squadra e staff. Insomma, tutto deve filare liscio affinché gli allenamenti e le partite si possano disputare regolarmente”.
Fra le mansioni da svolgere, quale pensi sia la più difficile, la più piacevole e perché?
“Direi che più difficile e più piacevole, alla fine, sono la stessa ovvero preparare il campo per la partita ed arrivare al match constatando che tutto funzioni al meglio: quello è il momento vero e proprio nel quale capisci se hai lavorato bene o no. Allo stesso modo, un altro aspetto piacevole di questo ruolo e quello, in estate, di mettersi al tavolino con gli strumenti adeguati per creare una nuova maglia, cercando sempre di inserire qualche novità rispetto al passato e poi attendere il risultato finale per capire come è nata”.
Come si vive da dietro le quinte l’emozione della partita della domenica e della grande atmosfera che c’è al PalaCarrara?
“Passati oramai tanti anni che le partite sono abituato a vederle, dal vivo, e direttamente in campo (la postazione di Renzo è sotto la curva Pistoia, a ridosso della panchina biancorossa, ndr), mi rimane davvero difficile vederle in tv. Quello che ti dà il campo, a livello di emozioni e di sensazioni, il video non può dartelo perché sei lontano da ciò che accade realmente in quel momento. Mentre vedersi una partita direttamente con i protagonisti a pochi centimetri da te ti fa capire meglio certe cose tecniche ed è gratificante anche per tutto il lavoro che viene fatto prima della palla a due”.
Da quando sei all’interno del mondo Pistoia Basket, c’è una persona alla quale sei, o sei rimasto, particolarmente legato e perché?
“In tutti questi anni di persone ne sono passate tante e dirne uno solo mi resta estremamente difficile. E’ ovvio che il mio primo pensiero vada a Roberto Maltinti per tutto quello che ha fatto ma vorrei mettere al suo stesso pari, per il ruolo avuto, anche gli altri presidenti e quindi Giorgio Gemignani, Giampiero Giusti e Massimo Capecchi”.