Con l’inizio del girone di ritorno, il Pistoia Basket lancia sul proprio sito, e sui propri canali social, un nuovo spazio che vuole mettere in evidenza tutte quelle persone che, quotidianamente, lavorano e si impegnano per far si che tutto fili liscio, dagli allenamenti in palestra all’evento clou che è ovviamente la partita della domenica. Per ognuno di loro ci saranno cinque domande, uguali per tutti, alle quali rispondere per farsi conoscere meglio anche dai tifosi e dai semplici appassionati.
Dopo aver appreso i segreti, e le curiosità, delle storie che legano il custode del PalaCarrara, Paolo Torrigiani, e della fotografa ufficiale biancorossa, Elisa Maestripieri, questa volta è il turno di Alessio Fedi, ovvero colui che si occupa dell’allestimento grafico della cartellonistica led. Un ruolo, magari, nascosto ma comunque fondamentale vista tutta la tecnologia in uso adesso. E con un passato anche da radiocronista…
Quando ti sei avvicinato per la prima volta al Pistoia Basket e perché?
“Sono entrato a collaborare con la società oramai quasi 20 anni fa, per la precisione nel 2005. Eravamo in Serie B1 e fui chiamato a dare una mano dall’allora responsabile marketing Tiziano Spampani che ricordo sempre con affetto. Nel giro di breve tempo, poi, sono passato a dare il mio contributo dal punto di vista informatico, creando il primo sito internet della società che all’epoca rappresentava indubbiamente una grande innovazione. Successivamente ho collaborato anche alle nuove edizioni e riaggiornamenti della piattaforma creando, poi, la collaborazione attuale con Google Workspace. Infine, con l’approdo in Serie A nel 2013 ed il successivo arrivo di Matteo Mantica, sempre nel ruolo di responsabile marketing, sono passato anche alla gestione delle strutture Led pubblicitarie presenti a bordo campo, mantenendo sempre un ruolo di consulente per la parte informatica”.
Quali sono i tuoi compiti principali da svolgere quotidianamente all’interno della società?
“Oggi, come già accennato, mi occupo di tutto ciò che riguarda il materiale che, la domenica, gli spettatori che vedono la partita al PalaCarrara e quelli che se la gustano a casa in tv passa sui led pubblicitari che, in questa stagione, sono aumentati ulteriormente con l’introduzione di quelli, più bassi, dal lato della tribuna centrale. E, di conseguenza, c’è da star dietro a gestione, sviluppo e creazione di quelli che sono, a tutti gli effetti, spot pubblicitari”.
Fra le mansioni da svolgere, quale pensi sia la più difficile, la più piacevole e perché?
“Non trovo difficile nessuna mansione, visto che provengo da un’attività professionale che mi ha posto alla responsabilità nel passato del settore organizzativo e IT di una banca. Allo stesso tempo, però, reputo estremamente piacevole il contatto con l’ambiente sportivo e i rapporti umani: questi aspetti penso che siano di gran lunga fra le cose più piacevoli che ci possono essere nel frequentare l’ambiente del Pistoia Basket”.
Come si vive da dietro le quinte l’emozione della partita della domenica e della grande atmosfera che c’è al PalaCarrara?
“Dietro le quinte vivo meno le tensioni di quando facevo il tifoso o, successivamente, il radiocronista per EmmeRadio. Però devo dire che riesco a tenere separate quelle che sono le azioni fatte a bordo campo e le emozioni. Siamo anche noi dello staff un esempio da dare ai tifosi e dobbiamo fornire comunque, nel nostro piccolo, un certo controllo delle situazioni. Poi è ovvio che, nell’arco di una partita, ci sta l’arrabbiatura per un’azione o la gioia per un’altra andata a buon fine”.
Da quando sei all’interno del mondo Pistoia Basket, c’è una persona alla quale sei, o sei rimasto, particolarmente legato e perché?
“Una su tutte: Renzo Cecchi. Potrebbe essere mio babbo per età ma è un amico onesto, fidato, sempre pronto a darti mano e a chiedertene una con molto tatto. L’unico aspetto negativo, per il momento, è che non mi ha ancora portato a fare una delle sue celeberrime ciaspolate, quindi aspetto l’invito…”.