Trentesima ed ultima giornata di regular season LBA 2024/25 e per l’Estra Pistoia Basket, purtroppo, si chiude un percorso che è già culminato la scorsa settimana con la retrocessione matematica in A2 dopo il ko casalingo contro la Vanoli Cremona. Per i biancorossi, però, c’è da onorare al massimo il campionato con la sempre ostica trasferta al “PalaBigi” in casa della Unahotels Reggio Emilia: padroni di casa che cercano la vittoria per provare a sfilare, all’ultimo tuffo, il sesto posto in graduatoria a Trieste, ma comunque già sicuri di partecipare ai playoff. Pistoia che sarà seguita sulla via Emilia da un nutrito numero di tifosi, pronti anche loro a stare vicini alla squadra fino all’ultimo secondo dell’ultima partita. Palla a due alle ore 18.15, arbitri Rossi di Anghiari, Pepponi di Perugia e Lucotti di Milano.
Prima della partenza per Reggio Emilia, l’ultima conferenza pre-partita della stagione per coach Gasper Okorn che è spaziata, soprattutto, su quello che è stato (e non è stato) di questo campionato.
“Sulla partita di Reggio, non c’è molto da dire se non quanto affermato negli ultimi due mesi a questa parte – attacca il coach di Estra Pistoia Basket – in questo periodo avevamo due chance: andare in campo e perdere ogni partita di 30-40 punti per il divario con ogni singolo avversario oppure combattere. I ragazzi, e tutti quanti noi insieme, abbiamo scelto la seconda strada. Ed è quello che faremo anche in quest’ultima partita contro Reggio Emilia: ci siamo allenati, pur sapendo che questa era una settimana particolare perché domenica scorsa è arrivata la matematica certezza della retrocessione. Prima di Cremona era rimasta un minimo di speranza che ci portava avanti, mentre in questi giorni sicuramente è stato più difficile trovare le motivazioni giuste: ai ragazzi, pertanto, ho chiesto di rendere tutto normale, per quanto possa esserlo, quindi andremo in campo combattendo come fatto fino ad oggi. Dobbiamo uscirne a testa alta, tutti i ragazzi sono a disposizione e cercherò di coinvolgerli tutti”.
Come detto, poi, il tecnico biancorosso si è soffermato anche su altri aspetti che hanno caratterizzato la stagione dell’Estra Pistoia.
“Non è stata un’annata facile e non mi aspettavo di vivere tutto ciò: è una cosa che ci segna e ci ricorderemo per molto tempo – aggiunge Gasper Okorn – Di solito, quando accadono queste cose, si tende sempre a dire che sono esperienze dalle quali si impara qualcosa ma io, attualmente, ho solo delusione, anche verso me stesso. E’ un discorso che riguarda giocatori, staff e tutto l’ambiente: sappiamo che il finale era scritto perché non c’era nessun modo di cambiare le cose che sono andate come dovevano andare, sapendo che chi ha fatto tutto ciò ha delle responsabilità.
Per quanto riguarda l’ambiente, devo dire che se non lo vivi non ti puoi rendere conto di quello che si prova quando si entra qui dentro. Gli ultimi mesi sono stati surreali ma ogni domenica il palazzetto era pieno, pronti a sostenerci e darci carica: penso sia davvero qualcosa di speciale. E pensare che per quest’ultima partita ci siano così tante persone che ci seguiranno, pur sapendo che il risultato del campionato è già arrivato, è davvero impressionante.
A livello umano sono molto contento di aver fatto questa esperienza: ho avuto la possibilità di vivere la città, le persone mi salutavano e mi chiedevano. A livello sportivo sono deluso in quanto coach e uomo di sport, visto che l’obiettivo è sempre quello di competere ma non abbiamo potuto farlo per diversi fattori. I ragazzi che sono rimasti, invece, hanno sempre dato il massimo ogni settimana, si sono allenati, sono riusciti a strappare due vittorie sempre in un clima surreale. Quando sono arrivato a Natale mi sembrava tutto fuori dal normale, un autentico tornado, decisioni sbagliate che venivano cambiate di giorno in giorno e tutto ciò alla fine lo paghi, nel nostro caso con la retrocessione in A2. A prescindere da chi è stato coach negli ultimi due mesi, devo dire che noi combattevamo contro un muro: se tutto ciò è avvenuto è colpa di una persona sola che è Ron Rowan”.