di Giacomo Mazzanti
Giro di boa completato alla grande per l’Officina Fattori Pistoia, che dopo essere approdata alle final eight della Next Gen Cup si è tuffata di slancio nel girone di ritorno del campionato under 18. Il bilancio della squadra di coach Della Rosa è più che positivo, grazie all’immenso lavoro svolto dallo staff e dai ragazzi biancorossi, trascinati in campo dai punti e dalle giocate di Jonas Riismaa. Un ragazzone alto, biondo platino, nato in Estonia nel 2002 che sta facendo parlare di sé tutti gli addetti ai lavori e non solo. Il suo segreto? La grande passione per la palla a spicchi e un’umiltà fuori dal comune.
Un 2020 iniziato alla grande: passaggio alle Final Eight di Next Gen Cup e vittoria in casa alla prima del girone di ritorno in campionato. Questo gruppo sta impressionando anche per come affronta il doppio impegno (Montale Basket e Officina Fattori, ndr). Qual è il vostro segreto per rimanere sempre sul pezzo?
«Il segreto in realtà è molto semplice: siamo un gruppo di amici che ha lo stesso obiettivo. Abbiamo fame di vittorie e diamo il 100% ogni volta che scendiamo in campo. Il nostro coach Tommaso Della Rosa ha insistito molto sul fatto che si debba sempre giocare insieme e di squadra. Noi abbiamo appreso e messo in pratica, tutto qua».
Parlando di Next Gen Cup, immaginiamo che per la squadra sia stata una gioia immensa. La falsa partenza non vi ha disuniti e siete riusciti a tornare sul parquet più convinti che mai. Quali sono le sensazioni che avete provato?
«Bellissime! È stato davvero emozionante. Inizialmente avevamo addosso troppa pressione, dovuta alla consapevolezza di essere all’interno di un grande torneo. Dopo il primo giorno abbiamo capito che giocando come abbiamo sempre fatto avremmo potuto competere con tutti. Nello spogliatoio, parlando con i compagni, abbiamo capito che per fare bene dovevamo mettere il 110% in campo senza pensare ad altro. I risultati si sono visti già dal secondo giorno, quando abbiamo ottenuto una grande vittoria contro Sassari, prima del bis con Brescia».
La tua stagione quella della consacrazione per un 2002 dal futuro molto promettente. Stai ottenendo dei risultati ottimi sia a livello di giovanili che in C Gold e oltretutto ti stai già allenando con la prima squadra. Quale obiettivo ti sei posto per quest’annata?
«Questa stagione sapevo che sarebbe stata fondamentale per me. Già dall’inizio, parlando con coach Della Rosa, mi era stato detto che avrei dovuto prendermi il ruolo di leader e di conseguenza delle responsabilità in più. Ma non si tratta solamente di fare più punti, un leader deve fare anche altro. Questo ruolo mi aiuta tanto anche a livello personale e mi dà una grande possibilità di crescita come giocatore».
È appena iniziato un nuovo decennio, quello che ti porterà alla maggiore età. Dove ti vedi nel 2030? Qual è il sogno che speri di poter realizzare?
«Sai che non è facile rispondere ad una domanda del genere? Facile dire “Vorrei giocare in Eurolega o in NBA”. Quello è il sogno di tutti coloro che giocano a basket. La realtà è che solo lavorando tanto posso capire dove arriverò e quando ci arriverò. Dipende da me e dalla mole di lavoro che farò in questi anni. Preferisco affrontare un anno alla volta almeno posso concentrarmi meglio sugli obiettivi che si presenteranno via via».
Allenarsi con la prima squadra non è una cosa che capita ogni giorno. Quali sensazioni si provano a lavorare con giocatori così forti e quanto ti è servito per migliorare?
«Allenarsi con la Serie A è un grandissimo onore per me. Hanno un gioco totalmente differente e devo approcciarmi al loro gioco in maniera diversa rispetto ad altri allenamenti. È un’opportunità enorme per potermi migliorare sotto ogni punto di vista. L’importante è essere consapevoli che quando vado con loro c’è solo un opzione: dare il 110% in ogni momento».
